Quelle due gelide manine… Povera Italia…

A tutto Tibre

Mantova Questione di punti di vista. Al Governo si è scatenata la faida Di Maio-Salvini per via di una gelida manina. A Mantova, e precisamente in piazza Sordello, una manina altrettanto gelida ha attaccato alcuni cartelli che vietano l’utilizzo della macchina fotografica nei luoghi dello scavo per il rinnovo dell’impianto del gas. Andiamo con ordine, partendo, inutile sottolinearlo, dalla capitale. Sfida all’ok corral Di Maio-Salvini per tentare di capire chi, fra i due, abbia manipolato il testo sul condono. Gli indizi puntano sul ministro dell’interno che naturalmente nega il misfatto; Conte, presidente del Consiglio, appare sorpreso (ma va?) e si tira fuori. L’Europa insorge, lo spread fa venire il mal di pancia e sul ponte sventola bandiera bianca. Ci salveremo? Domanda angosciosa e angosciante che ci siamo rivolti parecchie volte nel corso degli anni di vacche magre, ovvero quando per l’Aciemme l’obbiettivo massimo era il mantenimento della categoria.
Non siamo in grado di rispondere, a digiuno come siamo di politica e di economia -visto l’andazzo ci conforta quantomeno il fatto di essere in cattiva compagnia- purtuttavia i dubbi aumentano di ora in ora, L’Italia la va mal e la crès; la bolletta investe una buona fetta della popolazione e il rischio di finire in ginocchio è alla porta. Le reti televisive, in queste serate di un meraviglioso ottobre, hanno picchi d’ascolto mai registrati: parlano tutti, i più sparlano, in tanti propongono panacee miracolose a seconda del loro credo politico. Per farla breve, nottate perse nel nulla, alla ricerca di una soluzione che, stando così le cose, non arriverà mai. Ma si sapeva da tempo che l’alleanza Cinque stelle-Lega non poteva durare; confessiamo che all’inizio una certa curiosità ci ha portato a dare per buona questa unione stante la scomparsa per consunzione, di destra e sinistra. Alla lunga, quello che si temeva, si è avverato: le case chiuse hanno abbassato le serrande nell’ormai preistorico 1958, ma a Roma -e altrove- sembrano non essersi accorti.

Ci salveremo? Rinnoviamo la domanda con la speranza che qualcuno -ma non solo a parole- riesca a fare bingo. Ma all’orizzonte non riusciamo a scorgere gente in grado di prendere in mano la bollente patata, ormai stracotta, e di far tornare il nostro paese ad un livello quantomeno di metà classifica. L’esperimento giovani alla ribalta, per ora ci pare non riuscito. Che serva ancora la vecchia guardia? Per anagrafe siamo tentati di rispondere affermativamente, pur se riconosciamo che non può essere la strada giusta. Il mondo cammina: vero ma ci servono gambe buone e soprattutto dritte. Di più non osiamo chiedere, Ed ora planiamo in piazza Sordello come sempre sottosopra (stavolta sono in corso i lavori per la rete del gas). Ma è nel Dna di questa meraviglia, purtroppo deturpata da un mausoleo insensato, ospitare qualsiasi manifestazione. E così sia. Veniamo a quanto sta succedendo. Abbiamo detto che sono in corso i lavori per la rete del gas. Normale.
Gli operai, scavando hanno riportato alla luce un muro di antica ma non troppo data. I mantovani hanno pensato subito ad un secondo mosaico ed hanno incrociato le dita ma l’assessore Martinelli ha tranquillizzato affermando trattarsi di reperti non nobili. Poi, come nelle favole, è apparso un cartello quantomeno inquietante che avverte che non è possibile scattare fotografie. Perchè mai? Forse non lo sapremo mai. A meno che una gelida manina, magari anticipando di parecchi mesi il primo di aprile, abbia voluto fare uno scherzo. Niente spread in rialzo, tuttavia un minimo dubbio. Poichè gli operai nel giro di qualche giorno concluderanno i lavori, avremo la risposta definitiva. A pensarci bene, vien da dire che sotto le piazze e i marciapiedi, ci sia una seconda Mantova. Non diciamolo forte, o quantomeno non facciamolo sapere alla Soprintendenza: Pepo, il mausoleo davanti alla Questura, basta e avanza.
Hub Hub Mantova. Non è un grido di incitamento indiano o quello che oggi, nel derby col Como al Martelli, i tifosi biancorossi lanceranno. Si tratta dell’allarme paventato da Baschieri di Forza Italia perchè, a suo dire, i costi del progetto di rigenerazione urbana, inizialmente sui 18 milioni di euro, sono lievitati agli attuali 33. C’è poi la mandola dei lavori al palazzo del Podestà: insomma i futuri amministratori dovranno mettere mano al portafogli. O quantomeno affidarsi ai mutui. Come cambiano i tempi. Proibito portare a scuola il cellulare; e allora, per far passare il tempo, cosa fare? Un pizzico di mariagiovanna, una presa di hascish. In città e a Suzzara, polizia e carabinieri con i cani antidroga, hanno beccato sei studenti in possesso di una minima quantità di stupefacenti. Ai nostri tempi, per tirar su il morale, si mangiava una schiacciatina; ora si viaggia a marijuana e hascish. Occhio ragazzi, c’è bisogno di crescere.